“Il Mistero non è al di là della presenza delle cose, ma tutto custodito da quella presenza”.
Con l’affermazione del noto psicanalista Massimo Recalcati che ne illustra il tema di fondo, si è aperto all’inizio del mese di aprile il concorso fotografico dall’evocativo titolo STRAORDINARIO QUOTIDIANO, di cui in questi giorni vengono pubblicati i lavori dei partecipanti.
Davvero notevoli per intuizione e capacità realizzativa, sorprende lo spettatore la considerazione che ad eseguirli siano stati solo loro, gli alunni delle classi terze cui il contest era riservato.
Ne parliamo con Federica Savoldelli giovane insegnante di ‘Arte e immagine’ e di ‘Tecnologia’, una delle ideatrici insieme ai colleghi Cristina Bizzozero e Dimitri Zagano.
“Mutuando una bella idea delle scuole della Fondazione Grossman – afferma – abbiamo riflettuto sul fatto che nell’isolamento cui siamo costretti le case sono diventate i luoghi dove i nostri alunni vivono da mesi l’intera giornata. Faticoso, a volte difficile da sostenere, anche perché il tempo scorre senza che accada niente di eccezionale. Ma tutto può diventare un momento insperato, inatteso, su cui lo sguardo e la mente si portano e che appare in una luce nuova, lo straordinario di ogni giorno”.
I luoghi, gli oggetti e le persone, piuttosto che scontati e privi di interesse, assumono un valore nuovo, una bellezza mai vista in precedenza. Di qui, ai ragazzi delle tre classi sono state concesse due settimane di tempo per farci caso e ‘scattare’: a colori, in bianco e nero, un’unica foto a soggetto e formato liberi.
“Il percorso formativo legato alle arti visive parte da lontano – aggiunge la docente – in quanto nella proposta didattica abbiamo lavorato sul design in tutte le sue variabili, con l’obiettivo finale di realizzare un catalogo di libri per bambini prendendo spunto dalle opere di Bruno Munari, uno dei maggiori grafici, artisti e designer del ‘900. Prima di avviare il concorso di foto, ho proposto in alcune lezioni le opere di un artista come Steve McCurry e ho fornito le ‘regole base’ del mestiere”.
A giudicare dai risultati, impegno ben speso.
Le tre serie di fotografie, raccolte per classe in brevi video di presentazione, mostrano infatti notevole intuito, indubbio gusto del bello, attenzione ai dettagli e rispetto della tecnica fotografica.
La parola ora ai media social dell’Istituto Frassati, in particolare sul canale Youtube dove le gallerie di immagini vengono ospitate per sottoporsi al giudizio dei visitatori virtuali, esprimendo ciascuno il voto tramite un ‘like’. La vittoria andrà alla classe nel suo complesso – in lizza quindi la sezione A, la B e la C – non al singolo scatto.
“Non tutto quanto si poteva proporre nelle mie materie prima dell’emergenza – conclude la brillante docente – è oggi pensabile in modalità ‘smart working’. E’ naturale che, ad esempio, la parte di tecnologia legata alla manifattura è stata abbandonata. Ma in due mesi ho scoperto una modalità stimolante di insegnare, in cui ho dovuto molto lavorare sull’autovalutazione, sulla maggior precisione delle informazioni e sull’essenzialità, che aiuta a cogliere quel che davvero conta. Le sorprese, in termini di ‘ritorno’, hanno sorpassato ogni attesa”.
Soprattutto questo volto dei ragazzi è lo straordinario quotidiano che, solo paradossalmente, la situazione attuale sta lasciando emergere.
Seveso, 28 aprile 2020