Nato dalla collaborazione tra la Frassati e il Centro di produzione teatrale Elsinor di Milano, il progetto che ha recentemente coinvolto quindici alunni delle classi terze della Secondaria si è rivelato un’esperienza di grande fascino, non solo per i protagonisti.
Lo spettacolo presentato giovedì 19 dicembre 2019 negli spazi dell’Istituto ha infatti messo in moto tutta la scuola in un’avvincente percorso itinerante, che dalle segrete stanze sotterranee dove si trova la palestra, passando per lo scalone e i corridoi dei due piani, si è infine concluso in Aula Magna, con lo scenario della natura invernale a fare da cornice oltre le ampie vetrate.
“Siamo partiti ad ottobre – racconta Giulia Dossena, teacher che ha seguito i ragazzi – con i provini di selezione condotti dalla regista Giuditta Mingucci di Elsinor – Sala Fontana di Milano. Il progetto, rivolto esclusivamente alle terze, è stato proposto in tutta libertà a quanti ne fossero interessati, senza che ciò costituisse oggetto di valutazione didattica. Una volta scelti gli attori, la regista ha tessuto con i materiali da loro presentati il filo narrativo della storia, sino alla messa in scena finale. Credo sia stata un’esperienza di grande valore per loro e per amici e compagni che hanno assistito allo spettacolo”.
Se l’educazione è un percorso guidato alla scoperta della verità, il teatro da questo punto di vista rappresenta senza dubbio uno strumento forte, liberante e affascinante.
I ragazzi hanno recitato testi e parole da loro stessi pensati in base all’argomento che la regista ha chiesto loro di presentarle in fase di provino: la scuola. Ciascuno si è così confrontato in prima persona con ciò che ha portato – uno scritto autoprodotto, un video, un testo d’autore – che Mingucci ha poi adattato teatralmente e collegato a quello degli altri protagonisti, sino a costruire la trama.
O meglio…le trame.
Perché lo spettacolo in realtà è stato un ‘tre per uno’, in cui le singole offerte di 40 minuti ciascuna hanno composto un quadro che, su e giù per tutta la scuola, ha raccontato in tante scene abilmente combinate la vita stessa che si snoda ogni giorno alla Frassati. In lingua inglese, la vita reale rappresentata in scena, la scena che illumina la vita reale. Uno scambio virtuoso, non virtuale, che tra la fatica delle prove e l’emozione della diretta resta indelebile e fa crescere.
D’altra parte, come diceva un grande attore: “Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso.” (Gigi Proietti).
E gli applausi, e i consensi e la fierezza gioiosa negli occhi di chi lo ha fatto fanno rimpiangere gli adulti di non essere stati a scuola, almeno per quel giorno.
Seveso, 30 dicembre 2019