La mattina del 10 ottobre 2016, insieme ai compagni di quinta A e delle quarte, abbiamo incontrato Il dottor Ambrogio Bertoglio e il dottor Federico Robbe che ci hanno aiutato a capire cosa è accaduto a Seveso il 10 luglio del 1976.
Il dottor Ambrogio Bertoglio, che abita a Seveso da più di 40 anni, è stato testimone e protagonista dei fatti. Il dottor Robbe, invece, abita qui da 8 anni ed è diventato esperto di quegli avvenimenti perché li ha studiati, ha conosciuto e intervistato tante persone e ha scritto un libro intitolato “ Seveso 1976 – oltre la diossina”.
Ecco cosa ci hanno raccontato:
Sabato 10 luglio 1976, verso mezzogiorno una nube rossastra dall’odore acre esce dalla fabbrica Icmesa di Meda, si spande nel cielo, poi svanisce depositando sul terreno il suo carico invisibile. Nei giorni seguenti si nota la morte inspiegabile di animali da cortile e uccelli, le foglie degli alberi ingialliscono, sulla pelle di alcuni bambini che vivono vicino alla fabbrica si formano strane bolle.
Lo scoppio dell’impianto ha fatto fuoriuscire dalla fabbrica un veleno potente di cui si sa poco, nemmeno gli esperti di tutto il mondo hanno dati certi. Gli abitanti delle zone interessate dalla nube devono lasciare in fretta le loro case, i soldati recintano e controllano il perimetro…la paura si diffonde tra le persone.
Di fronte all’incertezza alcune persone, che già vivevano un’amicizia nella comunità cristiana, decidono di mettersi insieme, di sostenere le famiglie “sfollate” andandole a trovare negli alberghi dove erano state mandate, di organizzare colonie e centri estivi in paesi lontano da Seveso per i bambini, di aiutare imprenditori e artigiani nelle pratiche necessarie per segnalare danni o presentare richieste di rimborso….
Da queste attività, anche semplici come il farsi compagnia nelle difficoltà, nascono rapporti di amicizia che permettono di vivere più serenamente e di non farsi schiacciare dalla paura.
Anche noi quando ci sentiamo tristi, fragili e magari anche un po’ spaventati abbiamo solo una soluzione: che la nostra famiglia e i nostri amici ci stiano vicini. Solo così vinciamo la paura… Quegli amici poi non si sono fermati
quando il problema della diossina ha trovato una soluzione (bonifica del territorio, monitoraggio della salute, nuove case per chi ha visto distrutte le proprie,…) e hanno si figuriamoci che nel caso dell’esplosione dell’ICMESA, quell’amicizia ha generato luoghi come la scuola in cui oggi ci troviamo.
I reporter di Quinta B