DAL PARAGUAY A SEVESO. Essere aperti al mondo è un fatto concreto in Frassati. In queste ultime settimane, una delegazione di tre insegnanti paraguayane sono state ospitate in compresenza al Liceo Scientifico e alla Scuola Primaria e Media Frassati. È un gemellaggio internazionale di cui andiamo molto fieri e che ci piacerebbe raccontarvi meglio. Per questo vi proponiamo la seguente intervista.

Da che scuola venite? Di che cosa vi occupate in Paraguay?
Io, Alicia Avalos, sono la direttrice accademica della scuola media e liceo Santa Caterina da Siena, Diana Jara è docente e Coordinatrice dell’aerea matematica e Diana Fernandez è docente di lingua e letteratura spagnola. Il Colegio Santa Caterina da Siena di Asunciòn, capitale del Paraguay, è una scuola nata 15 anni fa e oggi attiva con 420 alunni, dai 3 ai 18 anni.

Dal Paraguay che idea  vi eravate fatte della Frassati?
C’è un aspetto che accomuna Santa Caterina e la Frassati: la loro origine. Entrambe sono nate non da una formalità, ma da un desiderio concreto di alcuni genitori attenti all’educazione dei loro figli. Inoltre, l’esigenza di strutturarsi meglio, di ingrandirsi, di perfezionarsi, di aprirsi al mondo che vediamo al liceo Frassati è la stessa che ci costituisce in Paraguay.

2016_01_28 (4)Perché dal Paraguay avete scelto di venire in Italia e in particolare qui?
Molto semplice: perché Isa, la preside del liceo, ci ha invitato. Non è la prima volta che veniamo in Italia, ma a Seveso sì. Due anni fa il presidente della cooperativa Frassati,  la preside del liceo e un docente di matematica sono stati ospiti da noi e hanno visitato la nostra scuola. Quando sono ripartiti per l’Italia ci siamo guardati negli occhi e ci siamo dette “ Che amicizia la loro! Bella, libera e operativa!” Si capisce che chi guida la Frassati è unito da una volontà ferma di costruire, ognuno con le sue inclinazioni personali, con il proprio “talento”.

Da dove viene l’amicizia con la Frassati?
La nostra direttrice generale, Giovanna Tagliabue,  viene da questi luoghi e aveva visitato il  vostro liceo due anni fa: la vivacità e l’apertura dei ragazzi del liceo che raccontavano della loro esperienza di guide alla mostra sulla Cappella Scrovegni* (evento pubblico aperto a tutta la popolazione) l’avevano così colpita che aveva invitato gli insegnanti della scuola alla Santa Caterina.

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Cosa avete fatto qui?
Siamo entrate a scuola. Chi nella sede di Via San Carlo a dare lezioni di spagnolo e chi al liceo durante le lezioni di matematica, inglese e storia. E non c’è come entrare in una classe per accorgersi della realtà che si respira. Diventa un’esperienza vera e affascinante. Poi naturalmente siamo entrati nel merito della didattica, della gestione della scuola, dell’educazione. È stato un reale interscambio, che ci ha arricchito tanto.

Come primo impatto cosa vi ha colpito?
Innanzitutto è stata straordinaria l’accoglienza che ci hanno riservato gli adulti invitandoci a casa loro e offrendoci ospitalità. E poi l’accoglienza dei bambini, interessati a conoscere la nostra vita là, la voglia di raccontarci la loro e il piacere di sentir parlare una lingua straniera.

2016_01_28Entriamo nel particolare: che impressione avete avuto degli insegnanti e degli alunni del liceo?
Che sono una comunità viva. Gli insegnanti sono molto rispettati dai loro alunni. Lo si nota sia nei momenti formali sia in quelli informali, lo si vede in classe, durante le lezioni frontali, ma anche quando mangiano insieme prima dei pomeriggi studio. Noi a scuola abbiamo sentito l’esigenza di un insegnante-guida che ha un ruolo un po’ diverso dal vostro coordinatore di classe. Sentiamo a volte una debolezza dal punto di vista disciplinare/ comportamentale. Qui invece sono tutti gli insegnanti ad avere in mente le specificità di ogni alunno e hanno una certezza rispetto ai criteri educativi fondamentali, certezza che li rende più credibili, autorevoli e quindi rispettati.

Martedì sappiamo che siete state a Torino insieme al prof. Mariani di matematica. Come mai?
Si, abbiamo incontrato a Torino la prof.ssa Anna Paola Bruno Longo, già docente del Politecnico e ricercatrice di matematica, ora autorevole esponente del MA.P.ES ( Matematica Pensiero ed Esperienza), un’associazione che promuove l’innovazione didattica nell’insegnamento della matematica. Noi ci eravamo già conosciute nel 2010 e abbiamo lavorato insieme a distanza per implementare dei progetti internazionali con al centro la matematica. Ora anche la Frassati ha iniziato a lavorare in questa direzione: il prof. Mariani, che collabora con Matematica Senza Frontiere, sta lanciando ponti per costituire un lavoro sulla didattica della matematica in collaborazione con l’ispettrice Anna Maria Gilberti, il professor László Somogyi di Budapest, la prof.ssa Paola Bruno Longo e noi. Quello che accomuna provenienze così diverse è la passione nella didattica della matematica.

Se doveste dire quello che salta più all’occhio in Frassati?
Il fatto di osservare e di vivere un modo di fare scuola ci ha consentito di vedere dal vivo come qui si curi il ragazzo in tutti i suoi aspetti e si pianifichi la didattica a partire veramente dalla sua realtà.

Dove si vede questa cura nel concreto?2016_01_28 (1)
Negli adulti è evidente nella perseveranza e nella passione che ci mettono.
Nei ragazzi nel fatto che si lanciano in un protagonismo.

In generale abbiamo incontrato ragazzi contenti, liberi, desiderosi di raccontare di sé e di quello che imparano. Abbiamo avuto la fortuna di partecipare all’open day del liceo e alla scuola aperta. Erano i ragazzi stessi che – di loro libera iniziativa – ci esponevano le mostre. Ci ha colpito il loro sguardo attento e la loro intraprendenza. Quando il ragazzo ci spiegava, si capiva che non era una lezione imparata a memoria, ma un’esperienza sua, era un “fatto suo”.

Cosa vi portate a casa da questa visita?
Mi incanta come i ragazzi sanno esprimere quello che pensano!
Vedere che è possibile vivere così ci fa tornare a casa e al nostro lavoro più contente. Desideriamo conservare la stessa passione e serietà, che passano anche attraverso la cura di certi aspetti formali: i registri, i verbali, i documenti, i programmi didattici, se tenuti bene, anche dal punto di vista formale, sono espressione di un contenuto alto, di un modo curato di fare le cose.

Il 2 Febbraio saliremo sull’aereo di ritorno, RICARICATE E GRATE per aver incontrato gente generosa nel darsi e seria nella sua professione.

ENTE GESTORE: Cooperativa Sociale Pier Giorgio Frassati
Via San Carlo 4 - 20822 Seveso (MB) - Tel. +39 0362 650873
CF: 07340130157 - P.Iva: 00855730966 - Codice SDI: KRRH6B9
Pec: frassati@gigapec.it

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